Uscita didattica a Tavullia tra sport, impresa e senso della comunità

Classe 2A SUE - 12 febbraio 2020

Pensata soprattutto per l’inclusione di chi non può essere presente a scuola, l’uscita a Tavullia del 12 febbraio della classe 2A del Liceo Economico Sociale, accompagnata dai prof. Brienza e Di Muzio, si è rivelata un bell’esempio di come si possa fare didattica valorizzando le opportunità che offre il territorio “a due passi da casa”.

Prima tappa: la fabbrica della VR46 Racing Apparel, l’azienda specializzata in merchandising e grafiche dei piloti del Motomondiale e di marchi come Yamaha, Monster Energy, la linea lifestyle  della Juventus e altri.

Ci accolgono vetrate luminose, le moto cavalcate da The Doctor che sembrano quasi a disposizione di chi entra, un ambiente aperto e moderno, e, soprattutto, il sorriso di Martino, giovane responsabile della comunicazione. Martino ci conduce attraverso la fabbrica spiegandone l’articolazione in vari uffici e come i vari processi avvengano in modo dinamico e orizzontale, con la collaborazione di tutti, in gran parte donne. Si respira una bell’atmosfera di team, qui dentro, il senso di appartenenza è forte e positivo e i ragazzi lo percepiscono, seguono attenti, si guardano intorno e scattano foto quasi per portarsi dietro questo senso dello “stare bene insieme”. Ma lo spirito imprenditoriale che anima la holding VR46, in tutte le sue aziende più piccole, ci sembra trovare la sua migliore realizzazione nella Riders Academy, progetto senza scopo di lucro nato per formare giovani talenti sportivi. Tra le righe, Martino trasmette il messaggio più significativo di questa visita: vincere, raggiungere un risultato e godersi i frutti del successo … avrebbe potuto essere la massima aspirazione individuale di un campione; VR46, non solo piccolo impero economico, mostra  invece che più importante di tutto è spargere semi, diffondere esperienza e, al contempo, mantenere le radici in un territorio e creare opportunità anche per altri.

Spirito di gruppo e supporto continuano a essere le parole chiave della seconda breve tappa qui a Tavullia: nella piccola stanza dell’Official FanClub di Valentino Rossi, stretti stretti tra foto e bandiere gialle, non tardiamo a comprendere che grande e vitale è il calore che sanno trasmettere questi sostenitori, passando per lo sport e andando ben oltre. Flavio, storico fondatore del Club che si appresta a conseguire il primato di più duraturo fanclub sportivo a livello mondiale, tralascia di parlarci di ricordi di gloria e vittoria tra le polveri esaltate della pista per raccontarci, invece, con lo sguardo felice, il progetto di VR46 in ospedale, avviato da qualche anno, che riesce ad accendere i sogni di bambini in terapia.

All’uscita ci aspetta Patrizio Federici, assessore allo sport del Comune di Tavullia, che ci guida nel piccolo centro alla scoperta dei segni della Storia: dalla chiesa di San Lorenzo Martire, ricostruita con pazienza dalla popolazione locale dopo i bombardamenti, ospitante le reliquie del martire cristiano delle catacombe San Pio, costeggiamo un tratto delle mura medioevali. Visitiamo l’antica neviera, quindi, al Cassero, cogliamo le suggestioni che ci vengono dalle tele di alcuni pittori soldato della Grande Guerra che passarono di qui. A quattro o cinque saliamo poi in vetta alla Torre, ammiriamo le splendide colline che digradano verso il mare e c’è chi, tra noi, vince una propria piccola guerra silenziosa salendo nell’angusto spazio i cento scalini che non avrebbe pensato di scalare…

Da Rossi una pausa, rallegrata da Pierino, “mascotte” di Valentino, che ci regala le sue rime baciate. Si riparte: ma prima una sosta al memoriale Quota 204, in ricordo di uno degli episodi delle ultime fasi del secondo conflitto mondiale, quando truppe canadesi sfondarono la Linea Gotica, facendo ripiegare i tedeschi. Gli spensierati cappellini gialli degli studenti creano un insolito contrappunto con il grigio piombo delle canne… Quei giovani soldati senza arte della guerra, ma contadini, pescatori, meccanici sarebbero stati felici di vedere questo luogo trasformato nella pace festosa dei nostri ragazzi…

Grazie alla VR46, al FanClub e all’assessore Federici per la disponibilità e l’accoglienza, al dirigente prof. Lisotti per averci consentito questa uscita, a Noemi per il prezioso aiuto nell’organizzazione.